Contributi dei vaccini agli obiettivi SDGs e GC

Contributi dei vaccini agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) ed alla Grand Convergence (GC)

I settori pubblici e privati devono lavorare assieme su un progetto sostenibile per allineare le priorità sulle vaccinazioni: un sistema di priorità basato su analisi microeconomiche o su isolate analisi costo-beneficio non catturerà in pieno i benefici della vaccinazione: i vaccini rimarranno invece significativamente sottovalutati, poco usati e non potremo sfruttare appieno il loro contributo alla realizzazione della GC e gli SDG.

Noi pensiamo che i vaccini giochino un ruolo fondamentale nel sostenere la realizzazione di almeno 6 dei 14 obiettivi del 3° SDG: Health for all . Crediamo che una migliore comprensione e valutazione dei pieni benefici offerti dai vaccini e dal loro utilizzo ottimale, possa facilitare lo sviluppo di strategie universali per ridurre l’impatto delle malattie infettive che paralizzano innumerevoli comunità nei paesi a medio-basso reddito, contribuendo direttamente e significativamente al raggiungimento del 3° SDG. In più, ridurre la morbilità e mortalità dovute alle malattie infettive contribuirà indirettamente al raggiungimento di altri cinque SDG, come illustrato nel Box 1.

Impatto della vaccinazione contro le malattie infettive sugli SDG:

Obiettivo 1. Eliminare la povertà in tutte le sue forme, ovunque
Oggi la povertà ha due grandi cause: i conflitti e le malattie infettive che bloccano di fatto lo sviluppo economico e sociale. Prevenire la componente delle malattie infettive in questo circolo vizioso migliorerà lo stile di vita e aumenterà l’apporto che ciascuno individuo può portare alla comunità. Ridurre le sequele, come la riduzione nel tasso della crescita e dello sviluppo cognitivo, le ripetute reinfezioni ed il malassorbimento dei nutrienti, causato ad esempio dalle malattie diarroiche, potrà in definitiva ridurre la povertà. (Guerrant et al. 2013)
Obiettivo 4. Assicurare un’educazione ugualitaria ed inclusiva e promuovere opportunità lavorative durature per tutti
Come menzionato sopra il miglioramento dei risultati scolastici nei bambini vaccinati ha un ritorno sull’investimento al 21%. (Barnighausen et al. 2014). I bambini liberi dalle malattie infettive e dalle loro infinite sequele diventeranno lavoratori con più potenziale di successo e vite lavorative più durature, raggiungendo l’indipendenza economica più presto nella vita.
Obiettivo 5. Ottenere la parità dei sessi
Secondo Seth Berkley, CEO della GAVI Alliance: “La vaccinazione è uno degli interventi sanitari più paritario di sempre. La GAVI sostiene l’immunizzazione di circa il 60% delle bambine nate nel mondo”. (Berkley 2013) In più, la riduzione dei tassi di infezione delle malattie che colpiscono principalmente i bambini permetterà alle madri ad alle tutrici di ridurre il tempo passato a badare ai loro bambini malati, specialmente nei paesi dove le donne portano il peso quasi totale dell’assistenza all’infanzia ed ai malati. (Berkley 2014)
Obiettivo 8. Promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile, opportunità lavorative durature e produttive per tutti
Ridurre gli effetti negativi delle malattie infettive avrà un impatto positivo sulle famiglie, permettendo ai loro membri di lavorare, essere economicamente indipendenti e risparmiare denaro non speso in medicine o assistenza medica, permettendo alle comunità di beneficiare di una forza lavorativa più in salute. Una mortalità infantile minore ridurrà i tassi di nascita, risultando in un miglioramento generale della salute delle donne, determinando una migliore stabilità finanziaria dell’intera famiglia, con entrambi i genitori capaci di perseguire regolarmente una professione (dividendo demografico).
Obiettivo 10. Ridurre l’ineguaglianza all’interno dei singoli paesi e tra i paesi diversi
Il primo passo nel raggiungere il dividendo demografico è migliorare la salute, specialmente delle donne e bambini, con una conseguente diminuzione nel numero di nascite in ciascuna famiglia, giacché i tassi di sopravvivenza dei bambini saranno significativamente più alti. Con più persone a contribuire all’economia e meno persone ad aver bisogno di aiuto, i paesi avranno prospettive migliori di rapida crescita economica. (Assemblea Generale delle Nazioni Unite 2015)

 

Un argomento ancora più persuasivo a favore della prevenzione tramite vaccinazione, dell’effetto positivo che potrà avere sullo sviluppo delle nazioni e del contributo che potrà portare al raggiungimento della GC in salute nel 2035 è stato portato avanti da Rappuoli et al, confrontando la relazione tra l’incidenza di malattie infettive, aspettativa di vita e reddito nazionale nei paesi ad alto reddito nell’ultimo secolo, con la presente situazione nei paesi a medio e basso reddito ( R.Rappuoli, M. Pizza, G. Del Giudice, and E. De Gregorio. 2014. “Vaccines, new opportunities for a new society.”Proc Natl Acad Sci U S A 111 (34):12288-93. doi:10.1073/pnas.1402981111). Gli studi condotti dimostrano da un lato una forte correlazione positiva tra aspettativa di vita alla nascita e reddito pro capite e dall’altra come entrambe siano negativamente correlate con l’incidenza di malattie infettive: la relazione diventa chiara guardando gli indicatori specifici per gli Stati Uniti nell’ultimo secolo. L’aspettativa di vita alla nascita è aumentata da 47.3 anni nel 1900 a 78.7 nel 2014 (Arias 2014, National Center for Health Statistics 2015), mentre le morti per malattie infettive sono crollate dal 50% a meno del 5%, una percentuale marginale, dovuta a due malattie, oggi già prevenibili tramite vaccinazione: l’influenza e la polmonite (Fig 1 e 2).

 

Figure 1 e 2: Cause di morte ed aspettativa di vita negli Stati Uniti nel XX secolo

Fonte: Rappuoli, R., M. Pizza, G. Del Giudice, and E. De Gregorio. 2014. "Vaccines, new opportunities for a new society." Proc Natl Acad Sci U S A 111 (34):12288-93. doi: 10.1073/pnas.1402981111.
Fonte: Rappuoli, R., M. Pizza, G. Del Giudice, and E. De Gregorio. 2014. “Vaccines, new opportunities for a new society.” Proc Natl Acad Sci U S A 111 (34):12288-93. doi: 10.1073/pnas.1402981111.

 

Van Panhuis et al. hanno studiato la riduzione nell’incidenza delle malattie infettive confrontata con l’introduzione dei vaccini ad esse mirate. L’analisi ha preso avvio con il vaccino contro il vaiolo, introdotto negli Stati Uniti all’incirca intorno al 1800, comparando l’aspettativa di vita alla nascita, prima e dopo la licenza del vaccino. Assumendo che le differenze tra i valori d’incidenza di queste malattie prima e dopo la licenza del vaccino siano dovute unicamente all’introduzione della vaccinazione, gli autori hanno stimato che siano stati prevenuti dal 1924 un totale di 103,1 milioni di casi. Di questi ipotetici casi, circa 26 milioni sono attribuibili solo all’ultimo decennio (van Panhuis et al. 2013. “Contagious diseases in the United States from 1888 to the present.”  N Engl J Med 369 (22):2152-8. doi: 10.1056/NEJMms1215400). Un trend simile può essere oggi osservato nell’aspettativa di vita ed i tassi di incidenza delle malattie infettive nel mondo, prendendo in considerazione i livelli di reddito (Fig. 3 e 4).

 

Figure 3 e 4: Cause di morte, aspettativa di vita e reddito pro capite 2013     

Fonte: Rappuoli, R., M. Pizza, G. Del Giudice, and E. De Gregorio. 2014. "Vaccines, new opportunities for a new society."  Proc Natl Acad Sci U S A 111 (34):12288-93. doi: 10.1073/pnas.1402981111.
Fonte: Rappuoli, R., M. Pizza, G. Del Giudice, and E. De Gregorio. 2014. “Vaccines, new opportunities for a new society.”  Proc Natl Acad Sci U S A 111 (34):12288-93. doi: 10.1073/pnas.1402981111.

I grafici mostrano chiaramente una riduzione nelle cause di morti totali per i LMIC nel 2013, molto simile a quella negli Stati Uniti nel 1800. Le malattie infettive nei paesi a medio-basso reddito causano ancora >50% delle morti, e l’aspettativa di vita alla nascita è circa di 40 anni. Nello stesso anno, in altri paesi, mentre il contributo alle morti dovuto alle malattie infettive decresceva, l’aspettativa di vita alla nascita cresceva, insieme al reddito pro capite del paese.

Il confronto tra le Fig. 1 e 2 con le 3 e 4 dà una visione molto plastica della Convergenza nei fatti già attuata grazie ai vaccini e sui cambiamenti da intraprendere per raggiungere la futura Grande Convergenza e, come conseguenza, migliorare le possibilità di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.