Salmonellosi da iNTS

La malattia che intendiamo debellare
La salmonellosi non tifoide invasiva è una malattia orfana (codice Orpha 324648) contro la quale non esiste a oggi un vaccino il cui reale impatto è stato per anni sottovalutato. Nelle aree endemiche la malattia è causata principalmente dai sierotipi Salmonella Typhimurium (STm) e Salmonella Enteritidis (SEn).

iNTS è la principale causa di setticemia nel continente africano, dove le morti si verificano soprattutto tra i bambini di età inferiore ai 5 anni, e dove la malattia sia associata a HIV, malaria, anemiche immunocompromesse e malnutrite. La diagnosi dell’infezione da iNTS si presenta particolarmente problematica poiché i sintomi sono simili a quelli della malaria.

Dopo una prima stima pubblicata da Ao T.T. nel 2015 (Ao T.T. et al, Clinical Infectious Disease 2015), specifici studi di sorveglianza sono stati messi a punto (Typhoid Fever Surveillance in Africa Program e Severe Typhoid in Africa) e la salmonellosi non tifoide invasiva è stata inserita nel più grande studio internazionale che valuta l’impatto delle patologie e gli effetti sulla popolazione mondiale, il Global Burden of Disease 2017 (pubblicato su Lancet nell’ottobre 2018), con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza della malattia e fornire dati epidemiologici più accurati. Infatti le più recenti stime indicano che nel 2017 la Salmonella non tifoide invasiva (iNTS) ha causato a livello mondiale circa 59.100 decessi con un impatto sulla salute globale pari a 4260 DALYs – Disability-Adjusted Life Years, ossia anni di vita in buona salute persi a causa della morte prematura o disabilità associate alla malattia. Inoltre il 53% delle morti totali ha colpito i bambini al di sotto dei 5 anni di età e la maggior parte di queste si sono verificate in Africa Subsahariana (SSA, 29.420 decessi tra i bambini <5 anni nel 2017) con un tasso di mortalità di circa il 14%. La malattia è di difficile diagnosi e la crescente resistenza agli antibiotici mostrata dai principali sierotipi di Salmonella non tifoide invasiva stanno rendono ancora più complicata la cura (Kariuki S. et al, Vaccine 2015) e confermano l’urgenza dello sviluppo rapido di un vaccino efficace che al momento non è disponibile.