Le vaccinazioni nei paesi in via di sviluppo
L’estensione delle vaccinazioni ai paesi a medio e basso reddito si è evoluta attraverso tre fasi:
- Prima fase, nella quale i paesi industrializzati e le organizzazioni internazionali come OMS-UNICEF, PAHO hanno portato vaccini già sviluppati per i paesi più avanzati ai paesi in via di sviluppo, per la prima serie di vaccinazioni pediatriche, quali: difterite, pertosse, tetano, poliomielite. Dopo arrivarono anche epatite B, Haemophilus influenza tipo b e morbillo;
- Una seconda fase in cui vaccini più tecnicamente complessi sono stati adattati ai bisogni dei paesi in via di sviluppo, in seguito all’impegno di altre organizzazioni internazionali, come the Bill & Melinda Gates Fondation e GAVI a finanziare le immunizzazioni dell’EPI o prenotare una certa quantità di vaccini in base alla popolazione da immunizzare (Advanced Market Commitment) come il pneumococco. In questa seconda fase sono nate sempre più aziende farmaceutiche produttrici nei Paesi in via di sviluppo per i vaccini necessari per Africa, Asia e America del Sud.
- Una terza fase, all’incirca l’ultima decade, nella quale nuovi vaccini particolarmente efficaci nei bambini (il gruppo a più alto rischio) sono stati sviluppati direttamente per l’uso nei paesi poveri attraverso accordi con le istituzioni già menzionate sopra, ma anche con fondi della Commissione Europea o grazie ad aziende farmaceutiche dei Paesi in via di sviluppo o paesi avanzati, come è successo, ad esempio, per il vaccino contro il Rotavirus e il vaccino coniugato contro la febbre tifoide.